VENERDÌ 4 GENNAIO 2013
mashal-057. Dalla Tosi a Buratto Mola. Solito Brasile di ladruncoli alla giornata
mashal-057. Dalla Tosi a Buratto Mola. Solito Brasile di ladruncoli alla giornata
mashal-057. Dalla Tosi a Buratto Mola. Solito Brasile di ladruncoli alla giornata
by Georg Moshe Rukacs
...Son tutti così. Quando invece si atteggiano a persone rispettabili è perché rubano più alla grande: banchieri, usurai, avvocati che truffano i clienti, ‘imprenditori’ che neppure pagano il salario minimo, impiegati pubblici e privati che rubano su tutto e tutti, politicanti etc.
Se non si vergognano loro... Devo vergognarmi io a parlarne?
Marisa Tosi, dell’Italia centrale, Umbria-Lazio, insomma quell’area, a giudicare dall’accento. Cresciuta e vissuta sia lì che in Brasile, e con la doppia cittadinanza. Nata a Rio de Janeiro. Residente a Perugia prima della fuga.
Mi contatta sabato 17 marzo 2012, rispondendo ad un mio annuncio con cui cerco una socia brasiliana per aprire una qualche attività nel settore alimentare. Visto che i brasiliani, ignoranti in tutto, spendono e spandono in mangiare e bere... E visto che io come straniero irregolare non è che possa fare alcunché come indipendente, se non vendere per strada al caldo opprimente e col rischio che ti sequestrino tutto, come di tanto in tanto fanno, a seconda del vento degli ordini superiori...
Italo-brasiliana, sul disgustoso, forse sui 45 anni, torna in Brasile nel dicembre 2011 dato che in Italia deve avere una qualche condanna esecutiva, credo per un assegno scoperto rifilato ad un prete, credo di Bologna. Così dice lei. Usando la cittadinanza brasiliana, si evita la detenzione in Italia, andandosene.
La sua filosofia è: “Colpa sua che mi ha dato soldi per un assegno scoperto e che mi ha creduto quando gli avevo raccontato una storia pietosa.” Sindrome paranoica per cui si sente una perseguitata da coloro truffa?
Una si trova a Bologna per lavoro, lavoro da ‘grande informatica’, e che fa? Truffa un prete con assegni a vuoto. Per fare che? Alcolici e droghe?! Boh. O una è fuori di testa o peggio...
Se torna in Italia la incarcerano, anche solo per pochi anni. Per truffa, non dovrebbe esserci l’ergastolo. Al farsi qualche mese o qualche anno di prigione, preferisce il Brasile, dove non ha nulla da fare e dove a lavorare non si guadagna nulla, sebbene in Italia dovesse aver avuto un lavoro nel settore informatico. Nulla di grandioso. Gestione di un particolare sistema di databases. Non sembra abbia una grande passione per approfondire le cose. Per cui deve avere studiato, alle superiori, quelle cose lì, si è trovata un lavoro su quello aveva più o meno studiato ed ha tirato avanti.
La madre, che non si fida di lei, le passa mille reais al mese tramite il portinaio del palazzo, dove dunque lei si ritrova un bell’appartamento di 120 mq gratis. Deve essere della madre. Ha l’alloggio, in Copacabana, e si trova 1’000 reais al mese senza far nulla. Siccome è megalomane, mitomane ed alcolizzata, oltre che paurosa, fobico-paurosa su tutto, le vanno via rapidamente.
Rispondendomi, racconta che ha grande esperienza in hotels etc. Non è importante. Non è neppure vero. È che in realtà non ha voglia di far nulla, a parte truffare il prossimo.
Dopo scambi di email dove dice di avere idee dove aprire un ristorante, mi invita il 19 marzo a pranzo alle 13:30. Aveva fatto un pollo in un fornetto elettrico su un supporto sul muro, come hanno molti in RJ, ma a lei si rompe e cade tutto, quando lo ha usato per cucinare il pollo. O lo ha rifatto altrove, o lo ha comprato sotto. Quando arrivo a casa sua, con una bottiglia di vino, tanto per non giungere a mani vuote, senza passare attraverso il portinaio che non c’era in quel momento, lei è tutta spaventata che io sia arrivato alla porta dell’appartamento senza che dalla portineria la abbiano avvisata.
Dice che ha investitori che arrivano pieni di soldi. Loro mettono i soldi. Noi due lavoriamo. Siccome è fissata di Búzios, un centro turistico sulla costa, a un 170 km da RJ, mi dice che si può fare tutto subito. Dormo lì, in altra stanza. Ed il giorno dopo, il 20/03/2012 andiamo a Búzios dove ha un appuntamento con una immobiliare.
Mi porta poi a visitare la ‘sua’ Copacabana Mi dice cose della sua vita vissuta. Non faccio domande, ma sembra dipingere un quadro tra prostituzione e droghe, anche se lei non sembra avere qualità esterne possano attrarre clienti. Saranno state sue ‘amiche’ ed amanti... Lei si sarà occupata della parte truffe.
Dipinge la sua vita a Copacabana come fosse una mafiosa: “Quando cammino sulla passeggiata principale tutti mi conoscono e mi rispettano. ...Mi rispettano tutti!” ...Sì, come una cliente. Quando poi mi porta a far due passi, ci sediamo in un posto dove si bevono bevande moderatamente alcoliche a prezzi piuttosto esosi. Lei finge confidenzialità, col proprietario, ma è solo la normale gentilezza del proprietario o gestore col cliente che porta soldi. Poi, incontra un suo ‘amico’, un giovane che lavora in un ristorante. Altra occasione per sbevazzare, in un altro luogo.
In pratica, non compra grandi quantità di alcolici da consumare in casa per non essere vista dal portinaio che secondo lei riferisce alla madre. Così spende il doppio od il triplo per bere in giro. Ha il rossore a la pelle spessa, come di porco, degli alcolizzati, o di coloro con problemi di circolazione, anche se non sembra sbronza. Ha comunque il bisogno insopprimibile di farsi una od un paio di birre ogni qualche ora. Lo vedrò in altre occasioni.
La conta... La conta... Investitori che aspettano solo di arrivare lì appena li chiama, amici, amiche, grandi vite passate e pure recenti... Se le crea nella sua testa, ...e sulla punta della lingua.
A Búzios, vediamo un locale nuovo in un’area nuova ma fuori città ed isolata, dove potrebbe anche crearsi una vita notturna in alcuni periodi ed arrivare gente, se ci si crea un nome, del tipo “andiamo a farci una pizza da...” o “questa sera andiamo a mangiare i ravioli alla panna da...”, ma con fitti esosissimi.
Migliaia di reais per qualche decina di metri quadrati. 3'500 quello che adocchiamo e tra l’altro da completare visto che lo affittano piuttosto grezzo, per nulla finito e rifinito. Occorre un progetto di un geometra, per finirlo, che costa come lo si ristrutturasse. A quel punto si chiedono i permessi. Fiumi di soldi da investire.
E non su un luogo di transito ma in un luogo dove il cliente deve andare intenzionalmente. In pratica, l’immobiliare, con un anno di fitti, si ripaga l’investimento in terreni e costruzioni immobiliari. Se poi l’area rende, aumenta i fitti. Tutto alla brasileira.
Le dico che lì occorrerebbe la patente, ed un veicolo, perché non è che un ristorante lontano da supermercati si veda arrivare le cose a domicilio, od anche se le vedesse recapitare, uno deve andare al supermercato etc, non prossimi, a vedere quel che si possa acquistare. Solite reazioni isteriche. I dettagli operativi la irritano mortalmente.
Le accennerò più tardi, ancora, che se ha la patente da rinnovare, come lei dice, è bene la rinnovi perché serve per un ristorante, soprattutto in aree isolate come quel luogo abbiamo visto. Qualunque principio di realtà la rende furiosa. Idem se le dico perché non apre un conto in banca visto che non lo ha. Lei vive nel suo mondo immaginario di parole e di idee dette ma mai concretizzate.
Lei vanta, vanta. Ma nella stessa Búzios, quel giorno, non è che i locali fossero pieni. Anzi, sono sul vuoto, pur con moderato passeggio di persone. Lei vanta che di notte... Addirittura dice che se dormiamo lì la notte, possiamo vedere che... Che logica! Un locale a una decina di chilometri o più da Búzios, ma a Búzios ci sarebbe un gran traffico di notte. Ed anche se fosse...
Appunto... Che c’entra?! La Tosi non riesce a connettere. E io avrei dovuto pure buttare via i soldi per la notte, per me e per lei, visto che lei è la solita chiacchierona senza soldi perché dissipa tutto quello che ha e chiede prestiti che non restituisce...
Le riaccenno che la mia idea era un locale economico in un’area marginale, dove magari si potesse pure aprire senza licenze. Reagisce istericamente. Prima faceva la tosta, quella che non ha paura di nulla e di nessuno. Ora mi piagnucola che non so in che area marginale di RJ la stavano per rapire quando lei era piccola e che lei ne ha terrore.
Insiste che arrivano gli investitori pieni di soldi in dieci giorni, appena lei li chiama. Dice che la cosa più importante è ora la mia regolarizzazione. Le dico che non è possibile. Dice che lei risolve tutto. Vanta di conoscere, di essere grande amica, di una grande giurista, che me la fa incontrare. Non riesce neppure a contattarla. Quella non si fa trovare...
Allora se ne esce col perché non la sposo. A parte il disgusto anche solo di un matrimonio bianco con una simile, semplicemente non è possibile col visto scaduto. Si arrabbia. Mi dice di andare ad abitare lì, visto che ha spazio, così si lavora meglio al progetto. Balle. Le getta lì. Poi se le rimangia. Si rende conto, a livello subcosciente, che non lei non ha voglia di fare nulla. Nessun comune progetto di affari veri ed onesti è possibile. Si deve lavorare, non cianciare né far truffe. Per lavorare, lei non c’è.
Ah, naturalmente, per andare a Búzios non aveva i soldi. Per cui pago anche il suo biglietto. 80-90 reais. A due terzi del mese è già senza soldi. Spende tutto a sbevazzare. La casa non le costa nulla perché copre tutto la madre. Dice che me li restituisce appena le arriva il nuovo mensile dalla madre. Balle. Non me li restituirà mai. Sono passati ora più di nove mesi...
Insiste con la mia regolarizzazione impossibile. Le persone non capiscono di legge e neppure sanno informarsi. Mi scrive addirittura dandomi il telefono della sua ‘amica’ giurista da chiamare per incontrarla per dirmi... Dirmi che cosa, se già conosco le leggi nel campo e se la sua ‘amica’ non vuol saperne di lei. ...Non ci sta colla testa. Vaneggia. Tipico di truffatori di mezza tacca.
Il 22/03/2012 deve andare per un colloquio di lavoro in centro. Dice sicura che trova la sua ‘amica’ giurista, “parola di Marisa”, e che lo stesso 22/03 andiamo a parlare con lei, dopo che io la ho accompagnata al colloquio di lavoro. Balle. Le dico che è un’occasione per andare in un negozio specializzato qui in centro a vedere i prezzi delle cose per ristorante.
Il 22/03, il ‘colloquio di lavoro’ è la solita cosa alla brasileira. Le chiedono un mille reais con la garanzia che le trovano lavoro in sei mesi. La garanzia non è proprio al 100%, ma i soldi li vogliono subito.
La porto nel negozione di cose per ristoranti a vedere i prezzi, dopo che lei naturalmente si è fatta un paio di birre. Solita reazione isterica di fronte al principio di realtà. Vede le attrezzature. Vede i prezzi. Ed esplode. Non tollera concretizzazioni. Arrivano i suoi investitori pieni di soldi dall’Italia, dice. Insiste che le compagnie di bevande danno gratis frigoriferi. Non è vero. O non subito. No, non li danno.
È convinta che la Sebrae (un’agenzia pubblica) le risolva tutti i problemi e le dia pure soldi. Balle. Dice che ha già contattato il geometra per il progetto di completamento del locale che ha solo i muri senza intonaco ed in inizio di gabinetto che è tutto da completare. Fantasie, senza i soldi per il fitto e senza i soldi per il resto. E pure senza i soldi per trovare casa a Búzios, anzi nei pressi del locale da affittare. ...Ma arrivano i suoi investitori, dice.
Tutte balle. Si resta in contatto qualche giorno. Lei continua a delirare, che trova un lavoro strapagato e che coi soldi del lavoro finanzia il ristorante. Ma non aveva gli investitori pronti a sopraggiungere? Comunque, quando una ditta la contatta e le promette il lavoro subito, poi assume informazioni e non la chiama più... Magari ora qualcuno l’avrà chiamata, sebbene io non ne abbia indizi. In Brasile, dove tutti lavorano alla cazzo... No, lei neppure la chiamano per lavorare alla cazzo.
Poi, assume pure il tono di chi abbia gli investitori strapieni di soldi già in casa, ma non li ha. Nessuno la piscia. Vaneggia. Si rifugia su Facebook dove fa la morale al prossimo e si finge zuccherina.
Sparita senza rimborsare i soldi miei, R$80-90 della ‘gita’ a Búzios. Naturalmente è di quelle che fingono buoni ed onesti sentimenti. Mente pure a sé stessa.
Già ad aprile 2012 cerca di affittare una stanza dell’alloggio di 120 mq, a Copacabana, dove abita, per 25 reais al giorno. I 1'000 reais della madre le vanno tutti in alcolici... Alla fine del 2012, tenta di affittarlo, per una settimana, per 5'000. Vaneggi... Su Facebook continua a somministrare ipocrite pazzie quotidiane per sentirsi viva.
Artur Gildo Buratto Mola, un truffatore originario di São Paulo, di origini lombardo-pugliesi, a giudicare dai cognomi, ora in Nova Iguaçu (RJ), nel quartiere di origine della ora moglie, dove ha, in Rua Sul 66, poco distante da dove lui abita (Rua Estocolmo, 121/c2), un locale inutilizzato prima adibito a sala di playstations. Può essere che l’attività fosse stata sua, che avesse in qualche modo raccattato computers e che poi abbia chiuso visto l’area desertica e con pochi clienti per quel tipo di cose. Oppure, semplicemente che ne abbia in qualche modo le chiavi e lo usi per tentare truffe piuttosto rozze e non credibili.
Il 3/12/2012, rispondo io ad un suo annuncio. In esso dichiara di avere già investito 7'000 reais, per una trattoria, ma ne chiede solo 2'500 per completare il tutto e partire subito.
Lo stesso partire subito era una gran balla. Lo contatto il 3/12, ma ci si vede solo venerdì 7/12. Ha da fare. Altre truffe?! Da come scrive, si vede che non ha confidenza né con l’ortografia, né con la sintassi, né con la punteggiatura. ...Neppure con la logica più elementare. A parlargli, si vede immediatamente che bluffa e che non sa nulla di lavori di ristorazione.
Che aveva fatto? In Rua Sul 66, Nova Iguaçu (RJ), in questo locale prima adibito a sala di playstations, di cui in qualche modo ha le chiavi, un locale grande ma del tutto inadatto ad un ristorante, e a cose di alimenti, ha infilato, nella reception dello stesso, alta un paio di metri, dove v’è pure un piccolo lavandino, una cucina da casa a quattro fornelli piuttosto vecchia (che si trova a 50 reais, se funziona), un piccolo frantuma forse-uova-sode nuovo da pochi reais, una friggitoria nuova da pochi reais non adatta a ristoranti, e un vecchio fornetto piccolo tutto arrugginito e non funzionante. All’esterno della reception, alta un paio di metri (e vi si dovrebbero usare le bombole del gas!) e del tutto inadatta ad una cucina (senza neppure aspirazioni etc), ha collocato un frigorifero non funzionante, senza neppure i fili per connetterlo all’elettricità. Dichiara che il tutto vale 7'000 reais, ma che lui, in pratica, accetta un socio che gli dia, subito ed in contanti, 2'500 reais. Una cosa da prendo i soldi e fuggo, anzi resto lì e ci riprovo con altri dopo averti fatto tirare fuori i soldi per comprare qualche attrezzatura vera.
Nessuno si beve una cosa del genere. Neppure io. Se gli chiedi dove siano i 7'000 reais, visto che non c'è nulla, reagisce alterato ed isterico che lui ben li ha investiti per lavori vari. Li avrà investiti anni prima per le playstations, se l’attività era sua... Ma neppure per quella. Dice che ha la documentazione. Ma non la mostra. Pure il gabinetto è tutto sfasciato.
Gli dico che per partire subito si deve comprare tutto, perché non ci sono cose utili per un ristorante, né per preparare alimenti, che occorre altra acqua e che ci sarebbe pure il problema di scarichi perché il locale, grande, non ha un solo scarico dell’acqua nel pavimento, mentre in Brasile tutti i locali hanno scarichi nel pavimento.
Gli dico che si può partire subito ma si devono fare rapidamente dei lavori e che io ho bisogno di abitare in prossimità. Se la cosa si rivolvesse subito, mi sta proprio scadendo il mese dove abito. Sarebbe ottima per trasferirmi lì dove i fitti sono, sembra, ben più bassi. Chiediamo. C’è una possibilità di fronte, affianco al numero 65 e della proprietaria dello stesso, dove preparano e vedono cose salate e simili. Lì, si libera un locale piuttosto sudicio, ma il 5 gennaio 2013, non prima, due stanze più bagno, per R$250 (il cliente precedente pagava R$200).
Dato che il locale di Rua Sul 66 ha pure una piccola area mezzanino, non utilizzata, e non utilizzabile checché lui ne dica visto la complicazione di salire e scendere con casse pesanti, gli dico che potrei alloggiare provvisoriamente in quel mezzanino. C’è lo spazio per un letto o simile.
Il truffatore mi dice che conosce uno che vende letti per 200 reais. In realtà, dovrebbe solo essere uno che (oppure uno che conosce uno che, ...oppure è lui che ha una poltrona letto sottomano) lavora in una ditta che fa letti, per cui lo deve ordinare. Mi dice che il cuscino costa 20 reais. Lui dice che può fare tutto subito. Gli do i 220 per concludere il tutto subito e potermi trasferire lì subito.
L’8/12 alle 10:06 mi dice che la cosa del letto non si può fare subito, ma lunedì, e che il prezzo non è 200 ma 280. Per lui, il 40% in più è una differenza minima. Usa la classica tecnica da truffatori dicendo che il prezzo vero è di molto superiore, 350, e che a me sarebbe piaciuto molto quello che mi avrebbero rifilato. Magari sarebbe pure stato usato. Su internet si trovano persone che si disfanno di letti nuovi e con materasso per 50 reais, proprio lì a Nova Iguaçu, ma lo scopro poche ore dopo. Alle 10:37 gli dico che è OK. Alle 12:42 lui mi dice che posso trasferirmi lì martedì ed intanto aggiunge che ha i soliti ‘amici’ che, con urgenza, vendono freezer e forni usati in ottime condizioni a prezzi ottimi, dice lui. Se sono come la ferraglia senza valore che lui ha piazzato nel locale e che avrebbe voluto rifilare come del valore di 7'000, da lui generosamente ‘svenduta’ a 2'500 subito... Voleva solo riempirsi il locale di cose di qualche valore coi soldi miei. O farmi tirare fuori soldi per suoi complici, per poi dire che ‘ci’ avevano truffati, et similia.
Il 9 dicembre alle 17:21, domenica, dunque quando può bloccare il tutto, se hai mai fatto qualcosa, gli scrivo che vorrei vedere il letto prima di comprarlo dato che li vendono, senza il suo sconto, a ben 30 reais meno del suo con lo sconto, e proprio in prossimità di lì. Che sconto è se costa più di quelli senza sconto, nella stessa Nova Iguaçu?
Lui risponde alle 21:23 che lo ha già comprato e che la consegnano martedì 11 dicembre. Non è vero. Vuole solo rubacchiarci sopra e, forse, farci rubacchiare sopra altri, se davvero ci sono altri di mezzo.
A quel punto, alle 21:28 gli scrivo che preferisco perdere 220 reais che poi migliaia o decine di migliaia, se quello è il suo modo di fare affari. Inoltre, gli faccio notare che non capisce nulla di ristoranti perché il locale non è adatto e non c’è nulla di utile per cucinare o preparare alcunché.
Lui non ha alcuna intenzione di aprire alcunché. Vive di truffe e facendo il rappresentante, maniera eccellente per truffare il prossimo in quelle latitudini e per tali figuri. Infatti, dice che lunedì ha una riunione che dura tutto il giorno proprio a Rio de Janeiro. ...Rappresentanti da gasare per qualche campagna truffaldina...
A quel punto inizia una fitta corrispondenza dove lui e la moglie ora scrivono insulti, ora che non restituiranno mai i 220 reais, ora che sono ansiosi si lavorare e che sono onestissimi, anzi che lui non ha intenzione di lavorare in alcun ristorante ma che la hanno la moglie ed una delle figlie della stessa.
Alla moglie, con cipiglio decisamente arrogante-troieggiante lo unisce solo la passione per le truffe. Paranoici, si sentono perseguitati dalle ‘maldicenze’ altrui, che poi sono solo la verità su quel che sono. Vedere il Facebook della statuaria Nanci Fernandes dietro cui lui si copre. E lei, si copre dietro lui, mister truffe. Tra l’altro, dal vero, lui sembra un altro, non quello delle foto, capelli brizzolati a parte.
Lei non ha voglia di far nulla. Si è sempre coperta dietro ad uno che la mantenesse. L’ultimo trovato è lui che vive di espedienti. Lui è uno con l’aria moscia. Lei è una che si atteggia a gran ficona. La darà senza goderci... Li unisce lo spirito, non certo i corpi, cioè truffare il prossimo.
Lui dice che la moglie è una gran specialista di cose salate e che aspetta solo di cominciare a lavorare. E che hanno già una fitta rete di clienti cui consegnare cibarie a domicilio. Vanta il solito parente pronto a fare consegne. ...Che tra l'altro sono costosissime, per cui... Sono balle raffazzonate messe su da due cretinotti come lui e la consorte. Perché non hanno cominciato se, come lui dice, avevano già tutto in Rua Sul 66? Lei non ha in realtà voglia di fare nulla.
Promettono che sono onestissimi, che non ruberanno nulla. E che stanno facendo? Delirano, si montano la testa l’un l’altra. Lei gli dice di scrivermi che vogliono trasferirsi in altra località e che mi danno sia locale che la loro casa. Gli dico che il locale vale solo il fitto, sempre che lui ne disponga realmente. Era solo un’altra ‘grande’ idea dei due per sviluppare la truffa contro altri. Fingere che stanno traslocando. La provano con me.
Martedì mattina, l’11/12, scrive che sta andando in Rua Sul 66 e che mi aspetta fino a mezzogiorno. Delira. Fa il giochetto di quello che ti truffa 220 reais e che tu, per non perderli, ne rimetti poi migliaia. Lui non ha tempo né voglia di lavorare lì. La moglie e una delle figlie della stessa nemmeno. Sennò si sarebbero loro messe in contatto diretto con me.
Io già avevo loro scritto che prima rimborsavano i 220, secondo venivano qui (moglie e/o chi avrebbe lavorato veramente) a vedere in un negozio specializzato le cose che occorrono in una cucina ‘industriale’, poi si sarebbe fatta una società di lavoro 50%-50%, che io anticipavo i soldi e che poi me li riprendevo. Dopo di che si ripartivano i profitti.
Ma no, lui cercava uno cui truffare 2'500 reais e poi altri. ...Già la follia di concepire che uno gli potesse dare 2'500 reais... Non casualmente l’hanno mandato tutti a stendere, anche se lui continuava a vantare con me che aveva numerosi pretendenti interessati all’affare e che premevano. Figuriamoci! S’è dovuto accontentare di aver truffato 220 reais, gli unici che s’è trovato in mano dato che pensavo di alloggiare provvisoriamente lì.
Non a caso, il 17 dicembre 2012, la sera, con la moglie, usando un altro nome, mette un altro annuncio: “Causa trasferimento cedo una piccola trattoria pienamente equipaggiata. Ho investito 6'500 ma, per motivi di urgenza, cedo tutto a 4'800. Accetto, in cambio, un’automobile di valore inferiore dato la fretta. Esamino proposte.” Nuova truffa cui non abbocca nessuno, come nessuno aveva abboccato alla prima. Nell’elenco della grande attrezzatura della ‘trattoria’omette il frigo non funzionante e senza neppure i fili. Deve essere per quello che passa da 7'000 a 6'500.
Ma ora non chiede 2'500 per entrare in società paritaria con lui. Chiede 4'800 più il fitto del locale, sempre di 300, per cedere il tutto. ...Ferraglia che non supera i 100 reais, sempre che qualcosa funzioni, per cui ne chiede 4'800!!!
Sono malati e vivono di truffe. Poi, la moglie, che usa Facebook, si lamenta quotidianamente che tutti sparlano di lei. Sparlano? Ma figuriamoci. Li conoscono tutti come truffatori. Come tutti i ladroni brasileiri sono perché non ci sia tolleranza contro i criminali, ...truffatori come loro a parte! Tipico!!!